Serigrafia
La stampa serigrafica è una tecnica di stampa a uno o più colori che prevede l’utilizzo di un telaio. Si usa per riprodurre immagini o documenti su qualsiasi materiale, anche se, nel mondo del promozionale, è utilizzata principalmente per la personalizzazione di t-shirt o shopping bags. Il termine deriva dal latino seri (seta) e dal greco γράφειν (gràphein, scrivere). E’ una delle tecniche di stampa più antiche. Per risalire alle sue origini infatti, bisogna risalire fino alla Cina antica e precisamente alla Dinastia Song (960-1279 d.c.). Si racconta che i primi telai erano realizzati utilizzando i capelli delle donne, ben presto sostituiti dalla seta, dalla quale prende il nome la tecnica di stampa. Nel mondo Occidentale, la serigrafia (o stampa serigrafica) divenne famosa e popolare grazie ai cartelloni pubblicitari, ma anche e soprattutto per l’uso che ne fecero artisti di fama mondiale come Andy Warhol, che la utilizzò spesso per realizzare le sue opere.
Tampografia
La teoria del metodo di stampa a tampone ha in realtà fatto suoi molti aspetti della serigrafia, del rotocalco, combinandoli peraltro in modo del tutto nuovo. Inizialmente esistevano lastre di rame su cui venivano incise immagini, con un metodo molto simile al processo della fotoincisione. Da allora sono cambiati i modi ed i materiali, ma il risultato finale è tuttora costituito da un cliché che contiene un'immagine incisa. La superficie del cliché viene inchiostrata e poi ripulita in modo simile a quello in cui, nel campo della serigrafia, si inchiostra e poi si racla un telaio. Ma nella stampa a tampone ciò non comporta l'immediato trasferimento dell'immagine. Essa prevede che un tampone venga premuto prima contro il cliché, in modo che l'immagine venga prelevata, e subito dopo trasferita sulla superficie dell'oggetto. Il procedimento può apparire simile a quello della stampa rotocalco, ma ne differisce in quanto nel nostro caso il tampone non costituisce la fonte dell'immagine, bensì il mezzo di trasferimento della stessa. Tutte le macchine per stampa a tampone si basano su due sistemi operativi fondamentali, comunemente chiamati "aperto" e "chiuso".
L'immagine che deve essere trasferita viene incisa su una lastra apposita, chiamata cliché. Una volta installato il cliché nella macchina da stampa, la sua superficie viene inchiostrata, poi raclata per far sì che l'inchiostro rimanga solo nell'area dell'immagine da riprodurre. In particolare l'inchiostro non è direttamente esposto all'aria, bensì posto in un contenitore "ermetico", chiamato "bicchiere". L'inchiostrazione avviene mentre la vaschetta è posizionata al di sopra della zona incisa. Il bordo affilato del bicchiere, chiamato "anello di raclatura" agisce nello stesso modo della racla del sistema precedente. Nel caso di alcuni sistemi la raclatura avviene quando la vaschetta scorre lungo la superficie del cliché, in altri il bicchiere è fisso ed è il cliché che si sposta al di sotto dell'anello di raclatura. Grazie alle alterazioni fisiche subite durante l'inchiostrazione (e la raclatura) l'inchiostro tende a lasciare la zona inchiostrata per trasferirsi sul tampone. Una volta che il tampone è stato sollevato dal cliché, trascorre un breve lasso di tempo prima che l'inchiostro che vi è depositato venga trasferito sulla superficie finale. Durante questa fase esso subisce delle alterazioni fisiche dovute al solvente che, evaporando dallo strato esterno, ne aumenta la viscosità. Le alterazioni fisiche subite dallo strato di inchiostro durante il passaggio di stampa fanno sì che esso tenda a lasciare il tampone quando questo viene premuto sulla superficie per trasferirvi l'immagine. Benché durante questa fase il tampone si comprima notevolmente, la sua forma è concepita in modo da far sì che esso rotoli sulla superficie finale invece di premervi contro piattamente. In effetti un tampone corretto non deve formare un angolo di 0° a contatto con la superficie finale, poiché provocherebbe una bolla d'aria tra il tampone e la superficie stessa, ed il rischio che l'immagine venga riprodotta in maniera incompleta. Una volta rimosso dalla superficie il tampone riprende la sua forma originale. Purché tutte le variabili presenti nelle cinque fasi siano tenute sotto controllo, esso dovrà essere pulito e pronto per il ciclo successivo.
Stampa digitale
L’evoluzione della stampa serigrafica e della stampa tampografica ha portato all’introduzione della stampa digitale.
Grazie a questa nuova tecnologia nata da un’evoluzione delle normali stampanti Jet installate in ogni casa italiana. Le macchine da stampa digitali inkjet piane (flatbed) di EPS permettono di stampare direttamente sui pezzi ad alta risoluzione (fino a 1200 dpi) in modo semplice e veloce, trasferendo il concetto di decorazione sul piano industriale.
Usano testine piezoelettriche drop on demand e inchiostri UV che essiccano istantaneamente per stampare in quadricromia più due bianchi, primer disponibile a richiesta.
La presenza di 2 lampade UV rende possibile la stampa in modalità bi-direzionale, a vantaggio della velocità, abbassando incredibilmente i tempi di produzione senza andare a discapito della qualità. Il software RIP consente il caricamento dei file e il controllo di tutte le operazioni, compresa la stampa a dati variabili. Uno dei tanti vantaggi è l’assenza dei tempi di attrezzaggio infatti i cambi lavoro sono rapidi e puliti.
È possibile personalizzare le macchine con sistemi di movimentazione e di visione. Ideali per stampare su oggetti promozionali, premi, carte, cover di cellari, cancelleria, ma anche per la stampa industriale nei settori automotive, medicale, cosmetico, utensileria, elettrodomestici, ecc.
Stampa a caldo
Un'altra lavorazione con una lunga tradizione è la stampa a caldo o Hot Foil.
Il processo viene utilizzato su un'ampia gamma di prodotti per creare finiture decorative e misure anticontraffazione. Nell'industria degli imballaggi le applicazioni includono imballaggi per alimenti, prodotti farmaceutici, tabacco e beni di lusso, nonché etichette per prodotti come vino e liquori. Oltre agli imballaggi, la stampa a caldo è ampiamente utilizzata su banconote, biglietti di auguri e su tutta la stampa commerciale e come nel nostro caso su componenti in plastica per l’elettrodomestico settore freddo.
In linea di principio, la stampa a caldo è il processo di utilizzo del calore e della pressione per applicare lamina metallica o ologrammi a materiali come carta leggera, cartone, cartone laminato, plastica e cartone ondulato. La stampa a nastro a caldo permette di ottenere splendidi effetti grafici usando dei fogli che reagiscono alla pressione e alla temperatura, trasferendo il segno sul materiale stampato: da qui il nome. La finitura può essere metallizzata, ma anche perlacea e olografica, oltre che i foil pastello, in particolare bianco, per stampare su carta colorata.